Forni fusori
Sono i forni progettati per la
fusione delle leghe; essi sono generalmente caricati con pani di lega e
ritorni di fonderia dello stesso tipo nelle proporzioni correnti di 60 -
65% di pani e 35 - 40% di ritorni di fonderia (boccami, colate e pezzi di
scarto).
La maggior parte dei forni fusori è dei tipo a Riverbero ed è alimentata
con combustibili come nafta, gasolio, gas liquidi, gas metano. I forni
fusori a crogiolo, sono attualmente meno impiegati a causa della loro
bassa capacità produttiva di lega fusa (kg/h), del basso rendimento
termico e dell'elevato costo dei crogioli che peraltro hanno una durata
limitata. Sono tuttavia preferiti quando si devono fondere
contemporaneamente diverse leghe ed in quantità ridotte. A seconda delle
caratteristiche costruttive possono essere:
- forni a crogiolo, nei quali il materiale è
trattato nel crogiolo di fusione della carica; il solido viene
mantenuto parzialmente immerso in bagno di metallo fuso (dote
liquida del crogiolo)
- forni a bacino, nei quali la carica fonde
totalmente o parzialmente immersa nel bagno di metallo fuso
- forni a suola secca, nei quali la carica fonde
su una suola a contatto diretto con la fiamma o con il riverbero
della volta della camera di combustione; il metallo che man mano
fonde viene raccolto in un bacino laterale o sottostante, ove viene
portato alla temperatura prevista per lo spillaggio.
Forni di attesa
Sono denominati forni di attesa
i forni posti vicino alle macchine di colata e dai quali viene attinto
il metallo per la produzione dei getti. Questi forni sono alimentati con
combustibile o con energia elettrica e sono caricati con metallo già
fuso.
A seconda delle
caratteristiche costruttive possono essere:
- forni a crogiolo: questi forni hanno una
capacità variabile (in funzione della grandezza dei crogiolo) da 300
ad oltre 1000 kg; il metallo in essi contenuto viene portato e
mantenuto alla temperatura più adatta in funzione del tipo di lega e
del getto da produrre
- forni a bacino a combustibile; questi forni
hanno una capacità variabile fra 500 e 1500 kg; il metallo fuso con
il quale vengono caricati viene portato e mantenuto alla temperatura
più adatta dalla combustione per azione diretta o per riverbero
della camera di combustione
- forni a bacino elettrici; sono caratterizzati
da un rivestimento refrattario che consente un elevato isolamento
verso l'esterno contenendo così le dispersioni termiche; essi hanno
generalmente una capacità variabile fra 500 e 1000 kg; il
riscaldamento e il mantenimento alla giusta temperatura è ottenuto
per riverbero di resistori metallici o ceramici; essi devono essere
caricati esclusivamente con metallo fuso che abbia temperature
superiori o molto prossime a quella necessaria per la colata,
essendo la potenza elettrica (kW installati) generalmente molto
contenuta.
Si eseguono manutanzioni
parziali e totali dei rivestimenti refrattari
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